Abbiamo creato il Corporate Human Rights Benchmark nel 2013 nell’ottica di sfruttare la natura competitiva dei mercati per indurre le società a incorporare il rispetto dei diritti umani nella propria organizzazione. Dopo 6 anni il benchmark è fortemente appoggiato da società, governi, investitori e società civile. Questo è il nostro aggiornamento per il 2019.

Il Corporate Human Rights Benchmark (CHRB), fondato in gran parte grazie alla leadership e ai finanziamenti di Aviva, è un benchmark gratuito e disponibile pubblicamente che classifica le società del settore agricolo, dell’abbigliamento ed estrattivo in base alla loro politica, pratica e performance incentrate sui diritti umani. Utilizziamo il benchmark come misura per identificare i rischi legati ai diritti umani e come guida per la nostra strategia d’investimento nel rispetto dei diritti umani. Nel 2019 abbiamo deciso di interagire con società mirate in base ai risultati CHRB 2018 con due obiettivi principali. In primo luogo, per aumentare la consapevolezza del benchmark e definire le aspettative degli investitori in merito ai diritti umani. In secondo luogo, per influenzare il cambiamento all'interno di società mirate. Abbiamo inoltre aggiornato la nostra politica di voto per votare contro i consigli di amministrazione di società che hanno ottenuto un punteggio scarso.

Insieme a unioni di investitori, APG e Nordea, abbiamo scritto una lettera alle 101 società classificate dal benchmark. Le lettere hanno elogiato le buone prestazioni conseguite stimolando a proseguire con il comportamento positivo o hanno segnalato prestazioni scadenti. In entrambi i casi le società sono state invitate a parlare con gli investitori delle problematiche evidenziate. Nella coalizione alleata, siamo riusciti a coinvolgere quasi 50 società su questi risultati, nella maggior parte dei casi con successo. Aviva Investors ha direttamente coinvolto 13 società. Abbiamo ricevuto risposte da 10 di esse e abbiamo tenuto incontri approfonditi di follow-up con i team dedicati alle relazioni con gli investitori e alla sostenibilità di 5 società: Anglo American, ENI, General Mills, Kraft Heinz e Tesco.

Aviva Investors ha inoltre votato contro 40 società con punteggi bassi in tutte le regioni del mondo. I voti contrari hanno riguardato l’amministratore maggiormente responsabile dei diritti umani, l’esonero in favore dei membri del consiglio di amministrazione o le relazioni e i bilanci. Le società interessate hanno spaziato da Starbucks negli Stati Uniti, a Prada in Italia, fino a China Petroleum & Chemical in Cina.

Dopo il coinvolgimento, ENI ha annunciato di aver composto una controversia sui diritti umani con l’OCSE. Anche Kraft Heinz ha pubblicato una nuova dichiarazione sui diritti umani. Guardando al futuro, i risultati di CHRB 2019 hanno aumentato la sua copertura da 101 a 200 società e hanno incluso aziende del settore delle tecnologie della comunicazione e dell’informazione, come Amazon e Samsung. Continueremo a coinvolgere e a votare contro le società con bassi punteggi per tutto il 2020. Invieremo anche delle lettere a qualsiasi azienda che abbia ottenuto il nostro voto contrario nel 2019, illustrando la nostra politica e azione di voto e chiedendo miglioramenti a livello di rispetto dei diritti umani.

Nota: i nomi delle società sono riportati al solo scopo informativo. Non si tratta di un'offerta di vendita di titoli, né di un invito all'acquisto degli stessi.

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