Nel nostro ultimo aggiornamento Real Assets, esaminiamo le recenti tendenze dominanti nel mercato immobiliare e negli asset infrastrutturali in un periodo di incertezza legata a Brexit.
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La volatilità dei mercati liquidi è in rialzo rispetto al recente livello bassissimo. Il ritorno dell’inflazione globale, le prospettive di una politica monetaria più restrittiva in tutto il mondo, le tensioni commerciali, le incognite di Brexit e le preoccupazioni per gli utili societari hanno tutti concorso al quadro generale.
Il settore immobiliare tende a evidenziare una volatilità relativamente bassa rispetto agli asset liquidi (come illustrato nella Figura 1 più avanti.) Sebbene l’esito imprevisto del referendum Brexit nel 2016 abbia causato un picco di volatilità, l’andamento è ora rientrato nella tendenza di lungo termine. Prevediamo che il ritorno della volatilità inciderà su immobili e altri real asset, ma con un certo ritardo.
Al contempo, la ricerca di rendimento continua ad alimentare l’attività. La domanda di asset primari ha provocato un calo dei rendimenti a minimi record nella maggior parte degli immobili nei segmenti di uffici e logistica, e il premio per l’investimento in asset secondari o aree periferiche ha anch’esso subito una contrazione. Le tendenze nel settore retail presentano caratteristiche piuttosto diverse, in quanto gli investitori si comportano con crescente prudenza, a mano a mano che le problematiche strutturali diventano più evidenti.
Il posizionamento degli investitori per la prossima fase del ciclo dovrebbe puntare a limitare l’esposizione alle forme più rischiose di immobili e concentrarsi su prodotti core con qualità difensive.

Capitale infrastrutturale: continua la forte domanda, dopo la raccolta di capitali record
Nelle fasi di volatilità, osserviamo un forte interesse per le infrastrutture, dato che la fornitura di servizi essenziali continua a essere relativamente priva di correlazione con le fluttuazioni economiche.. Gli asset che offrono spazi per una crescita del reddito e/o protezione dall’inflazione sono particolarmente interessanti in un contesto di aumento dei tassi.
Secondo Preqin, la raccolta di capitali nell’area delle infrastrutture europee ha raggiunto il livello record di 32,2 miliardi di dollari, dall’inizio dell’anno a questa parte.. L’attività è stata particolarmente intensa a livello di energie rinnovabili e settori a rendimenti più elevati, come la banda larga in fibra ottica. L’interesse per quest’ultima è stato alimentato dall’agenda digitale in tutta Europa, incluso l’obiettivo del governo britannico di collegare 15 milioni di famiglie entro il 2025.
In questo quadro, le infrastrutture hanno evidenziato minore volatilità rispetto ai benchmark azionari, come illustrato nella Figura 1. Sono compresi indici di mercato generali come il FTSE 100, nonché titoli che distribuiscono dividendi inclusi nell’indice FTSE Equity Income, spesso seguiti per le loro caratteristiche più difensive.
Ciò nonostante, è importante ricordare la natura idiosincratica degli investimenti in infrastrutture, come pure la natura del rischio. Per esempio, il governo del Regno Unito ha di recente deciso di eliminare progressivamente i sussidi per gli impianti solari a scala ridotta entro il 2019, cambiando le dinamiche dei ricavi. In Europa, la traiettoria del mercato delle energie rinnovabili sta anch’essa virando verso un contesto privo di sussidi.

Additional yield above comparable government bonds **High quality: unlevered infrastructure with largely predictable cash flow. Source: Aviva Investors (for illustrative purposes only). All data as at 30 September 2018. The future returns and opinions expressed are based on Aviva Investors internal forecasts and should not be relied upon as indicating any guarantee of return from an investment managed by Aviva Investors nor as advice of any nature.