Con l’aumento della volatilità e della dispersione nelle azioni dei mercati emergenti, gli investitori a lungo termine possono proteggere i propri portafogli integrando attivamente i criteri ESG nelle loro decisioni.
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Nonostante le preoccupazioni per la forza del dollaro USA, l’incertezza politica interna e i timori di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, che hanno invaso i mercati emergenti nel 2018, questa classe di attivi diventerà probabilmente sempre più importante per gli investitori nel lungo termine.
Confrontando le regioni sulla base della parità del potere d'acquisto, il prodotto interno lordo per le economie emergenti rappresenta il 59 per cento del totale globale; un aumento di 23 punti percentuali negli ultimi 30 anni, secondo il Fondo monetario internazionale.1
La crescente influenza dei ME si riflette anche sulla performance relativa degli investimenti nel lungo termine, come illustrato nel grafico seguente. Da inizio 2001, il rendimento annualizzato delle azioni dei ME è pari a circa il 9,26 per cento per l’indice MSCI EM, rispetto al 5,33 per cento per l’indice MSCI World, e al 5,43 per cento per gli indici MSCI ACWI.
Performance dell'indice cumulativo (dollari USA)

È interessante notare che i rendimenti per le società considerate leader sulla base dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) sono ancora più elevati. Il rendimento annualizzato nei dieci anni terminati il 30 settembre 2018 è stato del 9,07 per cento per l’indice MSCI EM ESG Leaders, rispetto al 5,4 per cento per l’indice MSCI EM nello stesso periodo. (Si veda la tabella seguente).
Performance dell'indice cumulativo (dollari USA)

Seppure non tradizionalmente un primo punto di riferimento per le azioni dei ME, l'integrazione ESG è un settore in cui la gestione attiva può fare una grande differenza sfruttando potenziali opportunità di rischio-rendimento. Le ragioni sono le seguenti:
- una maggiore attenzione nel periodo successivo a gravi scandali, come quelli che hanno coinvolto Petrobras in Brasile e il Gruppo Samsung della Corea del Sud, sta sfociando in un potenziale di ulteriori riforme che rafforzano la tesi dei miglioramenti ESG nei mercati emergenti.
- Le società dei ME si stanno impegnando maggiormente per attirare investitori internazionali, allineandosi a standard ESG più elevati e migliori pratiche globali.
- L’informativa ESG è ancora lontana nell’universo dei ME, ma sta migliorando e offre opportunità agli investitori.
Nella prima parte di una nuova serie di domande e risposte sull'evoluzione dei criteri ESG nelle azioni dei ME, Alistair Way, responsabile delle azioni dei mercati emergenti globali, e Will Ballard, responsabile delle azioni a bassa capitalizzazione dei mercati emergenti, discute su come l'integrazione ESG possa contribuire a ridurre il rischio ed eliminare la sovraperformance. Nei prossimi mesi esamineremo attentamente gli sviluppi ESG in specifici paesi: Malesia, Cina, Brasile, Corea del Sud e India.
Quali sono le differenze chiave nel modo in cui le società dei ME affrontano i criteri ESG rispetto alle società dei mercati sviluppati?
Alistair: In generale, gli standard ESG sono più bassi, con una varietà più ampia di vincoli e influenze nelle economie emergenti. I governi solitamente ricoprono inoltre un ruolo maggiore con le società statali soggette a significative interferenze nelle loro attività. Si osserva altresì una maggiore concentrazione di proprietà, dove molte aziende sono dominate da interessi familiari o altri interessi privati e, pertanto, sono soggette a una minore pressione per adottare le migliori pratiche su questioni come l'indipendenza del consiglio di amministrazione.
Qualsiasi approccio ESG ai mercati emergenti deve, infine, tener conto delle diverse fasi di sviluppo. Assistiamo a progressi costanti, anche se con variazioni a livello di paese, settore e società.
Che cosa determina il cambiamento?
Alistair: In termini di governance, la crescente influenza degli azionisti internazionali rappresenta un fattore chiave. Le società dei ME che intendono accedere ai mercati internazionali dei capitali sono sempre più controllate per i loro standard di governance, e molti investitori globali pongono maggiore enfasi sull'attivismo e il voto.
Il progresso ambientale e sociale è soggetto a una più ampia varietà di influenze. In alcuni paesi, ad esempio in Cina, una maggiore attenzione interna a problematiche come l’inquinamento sta contribuendo a sollecitare le riforme a livello governativo e aziendale. Il controllo globale dei consumatori e dei media sulle catene di fornitura delle imprese è un altro fattore significativo di cambiamento positivo; le imprese devono garantire che i loro standard ambientali e lavorativi siano uniformemente elevati per poter accedere alla catena di fornitura occidentale dei consumatori, soprattutto in settori come l’elettronica e il tessile.
In che modo un'economia più globalizzata ha influito sulle pratiche ESG delle società dei ME?
Will: Sono in corso cambiamenti normativi significativi a livello transfrontaliero. Nel settore tessile, le norme di origine dettate dalle richieste dei clienti negli Stati Uniti e in Europa non si fermano necessariamente al confine. Le catene di fornitura sono ora globali e interessano le società dei ME in un modo completamente diverso da quello che ci si potrebbe aspettare in termini di Paese o geografia. Anche se si considerano le normative locali, bisogna pensare più in generale alle ramificazioni globali. Un’impresa con sede in Malesia che vende in Europa, ad esempio, dovrà tenere conto delle normative ambientali dell’Unione europea.
In che modo l’integrazione ESG può aiutare a proteggere gli investitori in un contesto più rischioso?
Alistair: I principali propulsori delle quotazioni azionarie dei ME, al momento, tendono a essere fattori macro globali, ma per generare rendimenti degli investimenti duraturi e robusti per i clienti nel medio termine, dobbiamo capire quali sono i propulsori chiave della società e specifici del settore. L’ESG è una parte importante di questo.
Monitorando e interagendo con le società in un’ampia gamma di indicatori ESG, rafforziamo la nostra fiducia nel fatto che possano prosperare nel medio termine. Ovviamente, in un contesto rischioso come quello attuale, gli eventi di rischio specifici per i titoli, quali ad esempio un problema di corporate governance, possono essere particolarmente penalizzati dai mercati, pertanto le considerazioni ESG diventano ancora più importanti. Sappiamo che le società che presentano miglioramenti ESG più elevati rispetto ai loro omologhi tendono a essere premiate per la loro efficienza operativa e una maggiore resilienza a certi rischi, tra cui problemi lavorativi, ambientali e contabili.
In che modo gli investitori possono sfruttare i criteri ESG per migliorare i rendimenti?
Will: Vi sono numerose evidenze che indicano che le società dei ME con la migliore governance hanno sovraperformato nel lungo periodo. Inoltre, dal punto di vista bottom-up appare altamente plausibile che i miglioramenti in materia di ESG siano verosimilmente premiati dal mercato, in quanto le società si rafforzano dal punto di vista operativo e fanno appello a un maggior numero di investitori internazionali. Il miglioramento delle informative ha dato agli investitori maggiore accesso alle informazioni che possono essere utilizzate per identificare opportunità, soprattutto alla luce dei progressi compiuti dalle società nelle rispettive pratiche ESG. Adottando l'analisi ESG come propulsore chiave nella ricerca sui titoli, possiamo migliorare le nostre possibilità di potenziare i rendimenti.
Potete fornire un esempio di come gli investitori potrebbero essere in grado di ottimizzare i rendimenti attraverso i criteri ESG?
Will: Una delle nostre partecipazioni è in una società malese, Hartalega Holdings, che produce guanti in nitrile utilizzati nel settore medico. Quando analizziamo un'azienda del genere, pensiamo al modo in cui il settore in cui opera sta cambiando e ai propulsori di tale cambiamento. In veste di principale produttore mondiale di guanti in nitrile usa e getta di alto livello, la maggior parte dei suoi introiti proviene dagli Stati Uniti e dall’Europa, dove vengono introdotte norme ambientali più severe.
Nel corso degli anni, Hartalega ha costantemente investito in strutture best-in-class che soddisfano o superano gli standard ambientali, riducendo il ricorso alle risorse naturali. La sua performance in termini di salute, sicurezza e ambiente superano regolarmente gran parte dei suoi pari e stanziano il quattro per cento dei profitti annuali per investire in attrezzature e tecnologia a tutela dell'ambiente. I livelli di emissione aerea delle torri di lavaggio, ad esempio, sono 20 volte inferiori rispetto alle norme regolamentate. Il risultato è un potenziale vantaggio competitivo quando gli standard e i regolamenti cambiano. Comprendendo questo tipo di dinamiche, riteniamo di poter migliorare le prospettive di rendimento dei clienti.
L’integrazione ESG è così ampia, da dove dovrebbero cominciare gli investitori?
Will: Iniziamo definendo con precisione quali indicatori ESG rivestono la massima importanza per i clienti e per i nostri principi, sulla base di fonti proprietarie e pubblicamente disponibili come i report global heat map di Moody’s. Ciò evidenzia i rischi di malafede aziendale da evitare. Utilizziamo quindi un quadro solido per monitorare e concentrarci su questi indicatori in ogni società in cui investiamo. Questo deve essere un elemento chiave del processo di selezione dei titoli, garantendo un coinvolgimento completo tra i team ESG e d’investimento, anziché un esercizio di controllo. Pensare ai criteri ESG in modo più metodico e completo richiede profondità di risorse e riteniamo che questo approccio sarà premiato nel tempo.
Vi sono alcune priorità che andrebbero prese, ad esempio, concentrandosi su E, S o G?
Alistair: Data la natura statale e familiare di molte società dei ME, l'aspetto della governance è un punto di partenza ovvio, applicando un sistema di “red flag” per evidenziare i rischi di malafede aziendale che dovrebbero essere evitati. Ciò è vantaggioso in termini di attenuazione dei rischi (gli abusi di corporate governance sono più frequenti in alcuni mercati emergenti) e di ottenimento di ripresa degli investimenti.
Via via che le società dei ME collocano gli azionisti di minoranza in cima all’elenco delle priorità, si concentrano su una migliore divulgazione e attuano politiche di dividendi più generose, dovrebbero operare su multipli più elevati. Tale rischio è quasi automaticamente scontato per le società dei ME, pertanto, se possiamo ridurre tali rischi, le valutazioni dovrebbero essere più elevate. Quindi, se riusciremo ad ampliare ulteriormente il processo decisionale in materia di investimenti per includere considerazioni ambientali e sociali, potremo abbracciare una gamma più ampia di rischi e opportunità.
Riferimenti
1 GDP based on PPP, World Economic Outlook published by the International Monetary Fund, October 2018.