L’idea che raggiunti i sessant’anni potrebbe essere il momento di abbandonare il lavoro, andare in pensione e godersi la vita è relativamente recente. Tuttavia, con la crescita dell’aspettativa di vita, anche i trattamenti pensionistici sono in fase di trasformazione.

Il nono decennio di vita di Brian Loughans non è stato trascorso a sedere sul divano, in pantofole, guardando la TV. L’ex pilota della RAF, controllore del traffico aereo e autista di taxi ha trascorso il suo ottantaduesimo anno a consegnare cibo da asporto indiano nelle case dello Yorkshire occidentale.1

Brian non è il solo: fa parte di quella categoria di persone di tutto il mondo che lavorano durante la vecchiaia, come Masako Wakamiya, un’ ottantaduenneche ha iniziato la sua vita lavorativa in Giappone usando un abaco, ma ora è una sviluppatrice di applicazioni Apple. Dopo aver avuto il suo primo computer all’età di 60 anni, ha inizitato a creare fogli di lavoro in Excel2 e ha realizzato un portfolio di lavoridiversificato tale da ispirare i navigatori maturi del web

"Con l'avanzare dell'età, si perdono molte cose: un marito, un lavoro, i capelli, la vista...Gli svantaggi sono abbastanza numerosi", ha detto. “Quando, tuttavia, si impara qualcosa di nuovo, che si tratti di programmazione o di suonare il piano, è un vantaggio, è motivante”.

La realtà di vivere più a lungo

Non dovremmo sorprenderci nell’ascoltare  queste storie. Di recente, l'aspettativa di vita è aumentata di circa un anno ogni cinque3 e il numero di anziani impiegati continua a crescere.

Nel 20° secolo, l'aspettativa di vita è aumentata di più anni di quanto non sia accaduto nel corso di tutti i millenni precedenti di evoluzione umana messi insieme.

“Nel 20° secolo, l'aspettativa di vita è aumentata di più anni di quanto non sia accaduto nel corso di tutti i millenni precedenti di evoluzione umana messi insieme”, ha dichiarato la professoressa Laura Carstensen dello Stanford Centre on Longevity, in California, che ha aggiunto “In un batter d’occhio, abbiamo quasi raddoppiato la durata della nostra vita”.

Sebbene la longevità sembri ora rallentare in alcune economie avanzate, o non progredire fra i ceti meno abbienti, il mondo invecchierà sempre di più nei prossimi decenni, come dimostra la Figura 1.

Cosa significa? Se una vita di 70 anni equivale a circa 611.000 ore, un secolo equivale a 873.000 ore. In presenza di un contesto successivo alla crisi finanziaria (bassi tassi d'interesse, minori aspettative di rendimento),5 molti faranno fatica a risparmiare abbastanza entro i sessantacinque anni per mantenersi per un periodo più lungo.

La globalizzazione e le tecnologie applicate hanno contribuito a sopprimere le pressioni inflazionistiche, mantenendo bassi i tassi di interesse. Anche le misure eccezionali adottate dalle banche centrali dopo la crisi finanziaria hanno ridotto il costo del capitale, facendo scendere i tassi di interesse reali a lungo termine al di sotto dello zero. I tassi devono ancora recuperare e continuano a danneggiare i risparmiatori più di dieci anni dopo.

“Si prevede che le variazioni demografiche manterranno i tassi contenuti, in quanto il calo dei tassi di natalità e l’aumento dell’aspettativa di vita hanno incrementato il numero di risparmiatori rispetto alle persone che spendonoafferma Rakesh Girdharlal, responsabile degli investimenti liability-driven di Aviva Investors. “Questo ha un effetto frenante sui tassi d'interesse. Man mano che gli investitori più anziani accumulano una maggiore  ricchezza, competono per i rendimenti della stessa, con conseguente effetto di minor  rendimento del loro patrimonio”.

Ecco perché ci si aspetta che le abitudini di risparmio e consumo dei cittadini anziani abbiano profonde implicazioni e contribuiscano a un tasso di interesse naturale “permanentemente inferiore”, secondo la Bank of England.6 Significativamente, se i rendimenti totali accumulati durante una vita lavorativa sono bassi, , come molti lo suggeriscono (vedere figura 2), ci sarà semplicemente meno da utilizzare.7

Esistono due modi per valutare l'impatto di queste tendenze. In primo luogo, alcune persone saranno costrette a lavorare più a lungo in quanto  i neopensionati faticano a risparmiare sufficientemente per sostenere   un tenore di vita soddisfacente se abbandonano presto la forza lavoro. Dall’altro lato taluni  potrebbero proseguire con piú  anni di lavoro per ragioni di salute e benessere - molti pensionati faticano a sostituire lo scopo che avevano durante la loro vita lavorativa. Per alcuni, possono essere valide entrambe le ragioni sopra citate.

Più lavoro, frugalità e disciplina, appaiono inevitabili.

Ciò che risulta chiaro infatti è che più lavoro, frugalità e disciplina, sembrano inevitabili. Il pensionamento durante la sessantina o prima potrebbe diventare l'eccezione piuttosto che la regola. Semplicemente, la pensione così come la conosciamo potrebbe terminare.

“Per sfruttare al meglio il dono di una lunga vita, tutti devono affrontare la realtà di continuare a lavorare durante la settantina o, addirittura, l’ottantina: è molto semplice”, affermano i professori Linda Gratton e Andrew Scott nel loro best-seller “The 100 Year Life”.

In positivo, il lavoro potrebbe diventare più diversificato, con opportunità di sviluppo delle competenze in nuovi settori. Non sarà impossibile riconvertirsi a un lavoro meno retribuito a scopo sociale, diventare un imprenditore in etá avanzata  o conciliare due occupazioni molto diverse. Sembrano poi probabili anche ruoli di genere meno rigidi, con una maggiore condivisione tra partner percettori di reddito.

Con più anni a disposizione, l'istruzione potrebbe diventare tanto importante per gli anziani quanto per i giovani. È improbabile che le scelte compiute da adolescenti e la formazione ricevuta a vent’anni siano in grado di fornire competenze per una vita lavorativa. Come gli esperti in tecnologia sostengono, siamo giunti alla soglia della prossima rivoluzione industriale,8 il mondo del lavoro sembra maturo per un cambiamento sostanziale. I lavoratori più anziani potrebbero occupare posti in settori che stanno emergendo solo ora.

Dovrebbe esserci più tempo anche per il tempo libero. Stanno già emergendo segnali di una brusca ripresa degli anziani che vanno in palestra, con strutture in grado di soddisfare le esigenze dei frequentatori di età più avanzata. “Le macchine cardio hanno un impatto tipicamente basso, l’allenamento di resistenza è principalmente alimentato ad aria e alcune lezioni di gruppo si tengono da seduti”, secondo un’analisi di Reuters.9 In palestre personalizzate come il Welcyon negli Stati Uniti, la musica è anche attentamente selezionata e le arie degli anni ‘40, ‘50 e ‘60 ispirano gli allenamenti.

Le attività all’aperto a costo contenuto o a costo zero, come la bicicletta o la camminata, sono già diffuse durante il pensionamento  e dovrebbero rimanere tali. I ciclisti di età superiore a 50 anni sono già il gruppo piú attivo in termini di distanza percorsa, mentre quelli ultra settantenni  trascorrono giá la maggior parte delle ore sulla strada.10 Forse questo è un segno di quello che verrà: rimanere in forma e attivi farà la differenza sulla qualità di una vita lunga.

Le attivitá che si adattano all’invecchiamento della popolazione prospereranno, mentre quelle che rimarranno così come sono faranno fatica a sopravvivere.

Tuttavia, oltre ad avere un effetto frenante sui tassi di interesse reali, una piramide demografica in movimento indica un dinamismo in nuove aree e diverse opportunità in cui investire. Assistenza sanitaria, apparecchiature mediche,, servizi di cura della persona, robotica e altre tecnologie che supportano la vita indipendente come servizi finanziari, tempo libero e settore immobiliare sono tutti campi che rispecchiano il potere di spesa dei cittadini più anziani. “Le attivitá che si adattano all’invecchiamento della popolazione prospereranno, mentre quelle che rimarranno così come sono faranno fatica a sopravvivere”, sostiene Ben Franklin, economista dell’International Longevity Centre UK.11

Si noti il numero di fondi tematici che si occupano già di quest'area, sia attivi che passivi: si sta recependo il tema degli investimenti sulla longevità.

Più anni sul posto di lavoro

È piuttosto sorprendente rendersi conto che già un americano su cinque sopra i 65 anni abbia un impiego.

Per chiunque abbia sognato di andare in pensione, è piuttosto sorprendente rendersi conto che già un americano su cinque sopra i 65 anni abbia un impiego e un americano su dodici lavori oltre i 75 anni.12 Lo stesso trend si può osservare in Giappone, la società più anziana del mondo. Questo fenomeno è in parte culturale (il lavoro gode di elevata considerazione) e in parte una necessità. Il numero di over-65 occupati ha raggiunto il record di otto milioni13 e la tendenza non sembra destinata a cambiare in tempi brevi. (Vedere figura 5.)

“In un recente sondaggio giapponese, il 78 per cento degli uomini di età compresa tra i 50 e i 54 anni con un lavoro a tempo pieno ha dichiarato di voler continuare a lavorare oltre il pensionamento”, sostiene Jean-Francois Chambon, gestore di fondi azionari giapponesi di Aviva Investors. “Questa percentuale è rimasta nello stesso range per i soggetti tra i 55 e i 59 anni, ma è salita oltre l'82 per cento per quelli di età compresa tra 60 e 64 anni”.

Tuttavia, egli sottolinea come molte società riassumono nuovamente gli stessi dipendenti dopo che hanno raggiunto l'età pensionabile, ma solitamente a condizioni meno allettanti. La nuova assunzione potrebbe avvenire per una posizione di minor livello e pagata meno di prima, un fatto umiliante o liberatorio, a seconda del punto di vista.

Il rischio di longevità rende sempre piú onerose le garanzie pensionistiche a tempo indeterminato.

Per coloro che non sono entusiasti di lavorare e che guardano allo Stato come a una soluzione protettiva definitiva sarebbe opportuno non compiacersi per la pensione: il rischio di longevità rende sempre più onerose le garanzie pensionistiche a tempo indeterminato. Nel 1908, quando la pensione statale fu introdotta per la prima volta in Inghilterra, ad esempio, la soglia di ammissibilità era di 70 anni e l'aspettativa media di vita era di 47.14 Oggi la situazione si è capovolta: la soglia è di 66 e l'aspettativa di vita del gruppo   è superiore a 90.15

Tutti dovranno assumersi una maggiore responsabilità finanziaria.

“In tutto il mondo, l’idea che lo Stato debba garantire l’erogazione delle pensioni sta diventando obsoleta”, afferma Charlie Jewkes, Head of global financial institutions di Aviva Investors. “Questo è un problema enorme, perché significa che tutti dovranno assumersi una maggiore responsabilità finanziaria. Nessuno potrà sottrarsi a questa situazione. È un fatto ampiamente conosciuto ma ampiamente ignorato, perché la maggior parte dei leader semplicemente non lavora entro un orizzonte temporale in cui vale la pena affrontare questo argomento”.

In questo contesto, si prevede che l’autoiscrizione diventi più frequente e introduca la tendenza a risparmiare. In ultima analisi, i governi potrebbero essere incentivati a offrire un sostegno in funzione delle risorse disponibili, a coloro che hanno un reddito basso piuttosto che una pensione statale come beneficio universale.16 Altre modifiche potrebbero comprendere l'assicurazione obbligatoria per le cure di lunga durata, , per affrontare le incertezze legate all'accesso a costose cure sociali. In questo modo, si trasferirebbero nuovamente allo Stato le responsabilità dell'assistenza sanitaria agli anziani e ai malati  durante la vecchiaia, un meccanismo che ha il vantaggio di essere equo edi garantire pari accesso;   altro settore in cui il Giappone è pioniere.

Anche il riequilibrio del rischio nei piani di risparmio a lungo termine è maturo per un cambiamento. Ci puó essere un passaggio a regimi ibridi che cercano di affrontare al meglio il rischio di longevità, combinando le caratteristiche dei fondi a benefici definiti (DB) e a contribuzione definita (DC). L'intenzione è che i fondi ad ambizione definita (DA) non gravino maggiore rischio né sui datori di lavoro né sui dipendenti (come rispettivamente per i DB e i DC).17

I sociologi ritengono che si stia passando da un semplice viaggio a tre fasi (istruzione, lavoro, pensionamento istantaneo) a un futuro a più fasi.

Affrontare la realtà di una vita a più fasi

Poiché la prospettiva di vivere più a lungo si unisce alle recenti trasformazioni economiche e sociali (automazione, lavoro flessibile, piú contratti, meno certezze), emergono alcune visioni contrastanti della vita. I sociologi ritengono che si stia passando da un semplice viaggio a tre fasi (istruzione, lavoro, pensionamento istantaneo) a un futuro a più fasi.

Persone di diverse etá potranno scoprire nuovi interessi acquisire diverse competenze, intraprendere carriere alternative o impegnarsi in lavori gratificanti ma non retribuiti. Come Brian e Masako, le persone anziane potrebbero desistere all'idea di ritirarsi dal lavoro, ma cambiare occupazione per rispecchiare il loro proprio io. Unire lavoro e tempo libero, istruzione, cambiamenti di carriera e volontariato… questa è una visione molto più complessa di ciò che potrebbe essere la vita.

Per coloro che hanno capacità e impegno potrebbe essere molto emozionante. La partecipazione a diverse attività durante la vecchiaia può aiutare a ritardare il declino mentale e a contrastare l’insorgere della depressione. La prospettiva di laurearsi sulla quarantina o persino sulla sessantina non sarà impensabile. Se tutto va bene, ci saranno molte ore per acquisire nuove competenze.

È davvero importante pianificare e aumentare le proprie risorse per tutte le fasi della vita.

Tuttavia, una vita lunga potrebbe essere precaria, soprattutto perché vecchie certezze come un lavoro per la vita con una pensione indicizzata saranno una rarità. Si immagini un'altra realtà: lavorare con un contratto a zero ore con il salario minimo per anni. Il sociologo Zygmunt Bauman la descrive come una vita "liquida", soggetta a continui cambiamenti, carica di ansia.18

In un contesto mutevole, pianificare e costruire le proprie risorse per tutte le fasi della vita è davvero importante. In uno scenario ideale, la pianificazione inizia presto, concentrandosi su una crescita dei beni materiali piú rapida rispetto all’inflazione, nonché sullo sviluppo di quelli  immateriali come le reti di amici per il divertimento e il sostegno psicologico. Probabilmente, questi beni immateriali sono importanti quanto le attività finanziarie. Competenze trasferibili, conoscenze, salute mentale e fisica ,apertura al cambiamento saranno tutte necessarie per una ricca vita futura.

Un'azione tempestiva renderà possibile una transizione più agevole tra le fasi della vita e getterà le basi a lungo termine. L'International Longevity Centre-UK suggerisce che i ventenni dovrebbero pensare a risparmiare quasi un quinto del loro stipendio, ad esempio, per garantirsi una vecchiaia confortevole.19 Tuttavia, dato che molte persone spendono già la maggior parte di ciò che guadagnano e accumulano conseguentemente risparmi limitati, pianificare fasi molteplici potrebbe essere stressante. La pensione non sarà per tutti una porta di accesso alla ricchezza.

Pianificazione finanziaria per una vita a fasi molteplici

Se le previsioni attuali sono corrette, ogni individuo dovrà assumersi una maggiore responsabilità finanziaria e dedicare più tempo alla pianificazione.

Al momento, anche trovare risposte alle domande più basilari, come: “A quanto ammontano i miei risparmi?” puó richiedere molto tempo Per ottenere le risposte, potrebbe essere necessario avere a che fare con più società su varie piattaforme, nonché con gli amministratori della pensione statale. Numerosi cambiamenti di impiego (più di 11 durante una vita lavorativa media) e traslochi rendono facile allontanarsi dai propri beni.20

Si tratta di un problema che iniziative come il Pensions Dashboard Project del Regno Unito cercano di affrontare, in quanto miliardi di beni non vengono reclamati dai risparmiatori. In futuro, il processo potrebbe diventare più semplice, non solo per identificare i risparmi pensionistici, ma anche per monitorare e controllare ciò che è detenuto nei portafogli di investimento.

Le persone accolgono positivamente la flessibilità nelle loro opzioni pensionistiche, ma spesso sottovalutano o semplicemente non sono consapevoli della complessità delle scelte di investimento che devono affrontare.

“Alla fine potrebbe essere utile passare ad un unico portale online”, afferma Jewkes. “Grazie a questo, le singole persone potrebbero monitorare da vicino parametri come la loro aspettativa di vita e la loro ricchezza netta. Cióconsentirebbe agli utenti di spostare tutti i cursori dal lato della gestione patrimoniale, man mano che le loro esigenze cambiano”.

Come spiega Vladislav Mikhailov, investment strategist di Aviva Investors: “Le persone accolgono positivamente la flessibilità nelle loro opzioni pensionistiche, ma spesso sottovalutano o semplicemente non sono consapevoli della complessità delle scelte di investimento che devono affrontare”. Nel Regno Unito, la Financial Conduct Authority (FCA) è molto preoccupata per l’inadeguatezza delle decisioni dei clienti che non possono permettersi o non ricevono consulenza finanziaria.

“Ció a cui abbiamo assistito è che molti pensionati finiscono per detenere i portafogli pensionistici in contanti, il che significa che perdono sul reddito potenziale in un momento critico. Altri potrebbero non essere affatto realistici sulla potenziale performance d'investimento del loro prodotto.

“I dati olistici su attività e passività, un miglior coinvolgimento attraverso la tecnologia, l’ottimizzazione e la semplificazione delle scelte di investimento con risultati chiari e comprensibili sono fondamentali per consentire alle persone di agire in modo tempestivo”.

Si tratterebbe di un salto di qualitá importante rispetto a oggi, dove i risparmiatori sono spesso poco informati sulla natura dei piani in cui investono. Nel frattempo, FCA si sta consultando su come fornire un piccolo numero di “percorsi d’investimento” attentamente concepiti, per evitare che i consumatori non prendano decisioni o scelgano opzioni che semplicemente non corrispondano alle loro esigenze.21

Una visione olistica incoraggerebbe una maggiore comprensione della situazione attuale e un apprezzamento di ciò che si potrebbe fare per migliorarla. Nella fase di accumulo, i costi relativi all’opportunità di studiare per ottenere una seconda laurea, o al cambiamento di carriera sarebbero chiari. Nel processo di decumulazione, potrebbe migliorare la comprensione delle implicazioni di alcune scelte, per esempio, il costo relativo al passaggio all’impiego part-time, il reddito derivante da un prelievo superiore ai rendimenti azionari naturali, o il modo in cui l’erogazione dei mutui esaurirà il patrimonio attivo in generale.

Sebbene vi siano sfide specifiche in materia di sicurezza dei dati, essa potrebbe garantire la trasparenza necessaria per ottenere una maggiore flessibilità finanziaria. Nel corso di tale processo, possono essere affrontate alcune questioni spinose, come la quota da destinare al finanziamento dell'assistenza sociale.

“Il grande problema è che si sta cercando di pianificare qualcosa che “potrebbe” accadere”, afferma Danny Cox, responsabile delle comunicazioni di Hargreaves Landsdown, “ma potrebbe anche non accadere”.

Cox cita l'enorme varietà di potenziali effetti sulla questione salute in etá avanzata. Senza un’assicurazione, un anziano potrebbe dover far fronte a costi molto elevati: questo non sará problema per i ricchi o per coloro che hanno redditi più bassi e che quindi avranno diritto al sostegno, ma un costo potenzialmente elevato per la “classe media”.

Opzioni di reddito per una vita più lunga

Le persone che raggiungono la pensione hanno ancora orizzonti temporali molto lunghi di fronte e dovrebbero considerare di trarre vantaggio da strategie illiquide con reddito prevedibile.

Nel frattempo, con le libertà pensionistiche che consentono agli investitori di compiere passi piuttosto radicali per accedere ai risparmi di una vita, a partire dai 55 anni, Jewkes prevede una maggiore attenzione nell’ affrontare il rischio di longevità e nel distribuire il reddito di una vita ai pensionati futuri. I gestori patrimoniali negli Stati Uniti e in Australia sottolineano già la sua importanza per coloro che potrebbero diventare centenari o persino ultracentenari.

I sofisticati portafogli multi-asset che proteggono dai ribassi e partecipano ai rialzi, unendo gestione patrimoniale e competenze dei mercati di capitale, sono proposti come mezzo per generare reddito a tempo indeterminato. A differenza del reddito fisso, questi prodotti vengono ricalcolati in base all'aumento dei mercati azionari. Tuttavia, i prodotti spesso non sono indicizzati, ci possono essere dei limiti per i prelievi annuali (quindi non saranno abbastanza flessibili per gestire costi elevati come un matrimonio in famiglia) e probabilmente saranno relativamente costosi perché gli attivi sono accompagnati da un mantello assicurativo.  

Nel contempo, sono in corso discussioni sulle precise combinazioni di attivi che potrebbero (potenzialmente) migliorare i risultati degli investimenti in modo significativo, per esempio, prevedere un'allocazione ad attività illiquide come il credito privato potrebbe, in teoria, contribuire al raggiungimento di questo obiettivo.

“Le persone che arrivano alla pensione hanno ancora orizzonti temporali molto lunghi di fronte e dovrebbero considerare di trarre vantaggio da strategie illiquide con reddito prevedibile (per esempio debito privato, infrastrutture e immobili) per migliorare i rendimenti e diversificarsi dai mercati pubblici”, sostiene Mikhailov. “Nel corso di oltre 30 anni di pensione, un prodotto di prelievo con circa il 15-20 per cento di allocazione in attività illiquide potrebbe potenzialmente aggiungere anni di reddito rispetto a un portafoglio multi-attivi simile, investito al 100 per cento in strategie di mercato pubbliche”.

E’ difficile attuare queste strategie nel contesto dei DC a prezzi giornalieri e scambiati giornalmente, sebbene le autorità di regolamentazione, che sembrano aver accettato i principi, stiano lavorando per semplificare l’introduzione di attivi illiquidi nei portafogli di investimento.

Tra le altre innovazioni considerate figurano le obbligazioni mirate alla pensione.22 Questi strumenti – suggeriti dai professori di finanza Lionel Martellini, Robert Merton e Arun Muralidhar – si discosterebbero dalle obbligazioni convenzionali in quanto non pagherebbero cedole e una somma forfettaria alla scadenza. Al contrario, offrirebbero un reddito sicuro per un periodo concordato. L'idea è che gli investitori possano acquisire obbligazioni per colmare le loro esigenze di reddito in pensione, probabilmente nelle fasi successive di accumulazione, prima di passare a una rendita annuale per la vecchiaia. Martinelli suggerisce che queste obbligazioni potrebbero offrire la “flessicurezza” auspicata dagli investitori.

Sono in corso analisi sui circoli d’investimento, in cui le persone riuniscono attività e ricevono quindi un reddito vitalizio superiore a quello di una rendita annua (ma senza la certezza di una garanzia garantita dalle assicurazioni).23 Le rendite vitalizie moderne (una rendita condivisa dai sottoscrittori di un prestito o di un fondo comune) sono concepite per coloro che intendono convertire un gettito pensionistico in un reddito a vita. Alcune hanno il vantaggio di pagare dividendi di anzianità ai membri viventi, attinti dagli attivi di coloro che decedono precedentemente. Anche se sono solo agli inizi, possono avere la flessibilità di includere gli immobili e la possibilità di conservare gli attivi per pagare un’eredità.

È interessante notare come il consulente di gestione Peter Drucker abbia previsto questa “corsa” per affrontare il rischio di longevità. Nel 1999, egli aveva anticipato, con un leggero pessimismo, che fornire protezione finanziaria contro il rischio di “non morire abbastanza presto” sarebbe potuto diventare un settore importante nel 21° secolo:24 aveva individuato la necessità di innovare per servire meglio i clienti anziani e questa è la direzione in cui muoversi oggi.

Un sessantacinquenne di oggi equivale a è equivalente a un cinquantaduenne del 1922.

Gioventù: uno stato mentale?

In presenza di aspettative di vita che cambiano radicalmente, ha senso fare un passo indietro e considerare la realtà di ció che comporta essere anziani. E’ interessante notare che una vita più lunga non implica un tempo maggioredi “vecchiaia", quanto un “abbassamento dell’età”, in cui le persone si comportano come se fossero più giovani rispetto loro età biologica.

Questo è in parte il risultato delle tendenze attuali, ma va ben oltre. Attraversare a nuoto il Canale della Manica all’etá di 73 anni,25 scalare l'Everest a 80,26 e praticare Heli-skiing passata la novantina27 sono tutte sfide fisiche raggiunte. Un'analisi più attenta dei dati sulla mortalità indica che sono avvenuti cambiamenti importanti.

Le persone anziane sono molto piú eterogenee di quelle giovani sotto quasi ogni aspetto.

“Un sessantacinquenne oggi è molto diverso da un sessantacinquenne del passato”, sostiene Scott, “È più in forma, più in salute, più produttivo e lavora più a lungo. Nel 1922 un sessantacinquenne britannico di sesso maschile avrebbe avuto un rischio di mortalità pari al 4,3 per cento, percentuale che oggi è scesa all’1,3 per cento. Occorre domandarsi chi, nel 1922, possedeva un rischio di mortalità pari al 1,3 per cento e la risposta è: i cinquantaduenni! Un sessantacinquenne di oggi equivale a un cinquantaduenne del 1922.

Il messaggio di coloro che hanno molte primavere alle spalle è che non si sentono anziani. Prendiamo un risoluto pensionato olandese, Emile Ratelband, 69 anni. Nel 2018, ha sostenuto in tribunale che la sua età reale (69 anni) non rifletteva il suo stato di salute, che era equivalente a un quarantenne. Secondo lui, l’età biologica lo stava inibendo.28 L'approvazione legale di dichiarare di avere 20 anni di meno avrebbe potuto offrirgli l'opportunità di finanziare una nuova casa o un'auto e migliorare le sue prospettive sul lavoro e gli appuntamenti online.

“Le persone anziane sono molto eterogenee, più che igiovani sotto quasi ogni aspetto”, afferma Claire Steeves e cita studi sui gemelli monozigoti che hanno mostrato come l’ambiente predomini sulla genetica in termini di invecchiamento. Fattori come l'esercizio fisico possono avere un marcato effetto sul declino legato all'età, di conseguenza, possono evidenziarsi differenze straordinarie nelle capacità delle persone della stessa età, anche tra coloro con un identico patrimonio genetico.

“L’esercizio aerobico aumenta il numero di connessioni nel cervello; le sinapsi”, spiega Steeves. “Lo fa incoraggiando gli ormoni che fanno crescere le cellule nervose. Aumenta i livelli dei neurotrasmettitori centrali, il modo in cui le cellule nervose si parlano l’una con l’altra, come l’acetilcolina e la dopamina, e aumenta il flusso sanguigno del cervello, dando al cervello più risorse per svolgere il suo lavoro”. Essere attivi in età avanzata rallenterà l'invecchiamento e contribuirà a mantenere in vita le reti neurali.

Età e orientamento psicologico: ricerca del positivo

Per quanto riguarda le differenze nel modo in cui gli anziani reagiscono agli stimoli emotivi, gli psicologi ritengono possibile trarre conclusioni generali.

“A parità di condizioni, gli anziani dirigono le loro risorse cognitive, come attenzione e memoria, verso informazioni positive più che negative”, afferma Carstensen. “Se mostriamo immagini a persone anziane, di mezza età e più giovani e chiediamo loro di ricordare tutte le immagini che possono, le persone anziane ricordano più immagini positive che negative”.

Questa tendenza a guardare agli aspetti positivi e ad attingere dalle esperienze passate rende gli anziani più capaci di far fronte a situazioni emotivamente pesanti, sostiene Carstensen. Vi sono altre differenze psicologiche. “Prestiamo meno attenzione alle questioni banali. Godiamo la vita. Siamo più positivi, più aperti alla riconciliazione. Investiamo in aspetti della vita emotivamente più importanti e la vita migliorerá, e saremo conseguentemente ogni giorno più felici”.

Le aziende usano, per tradizione, la pensione come un modo per distogliere le persone dalle posizioni senior, ristrutturare i team e mantenere in movimento l’ingranaggio aziendale.

Nel complesso, sembra che i lavoratori più anziani possano avere una funzione cerebrale ad alto livello più lenta (meno rapida nell’elaborazione delle informazioni e nella memoria), ma ciò può essere compensato da altre aree di forza cognitiva (conoscenza più completa, migliore comunicazione e intelligenza emotiva).29 Una maggiore comprensione di queste differenze potrebbe mettere in discussione gli approcci tradizionali verso il talento umano. Le aziende lungimiranti utilizzeranno questo concetto per comprendere e impiegare meglio i loro lavoratori più anziani. In effetti, quando lo scorso anno abbiamo intervistato Andrew Scott per AIQ, quest’ultimo ha sottolineato che sebbene si fossero compiuti molti progressi sulla correttezza politica rispetto alla razza, al genere e alla sessualità, quando si tratta di invecchiamento, abbiamo ancora molta strada da percorrere.

Ripensare la macchina aziendale

Le aziende usano, per tradizione, la pensione come un modo per distogliere le persone dalle posizioni senior, ristrutturare i team e mantenere in movimento l’ingranaggio aziendale. Quando, tuttavia, emergono carenze di competenze, é opportuno utilizzare piú a lungo i talenti esistenti, attingere alle conoscenze di piú generazioni e ridurre il turnover del personale. Per agire in tal senso, le aziende devono comunque essere più flessibili.

Queste considerazioni sono importanti per le imprese che faticano a riempire posti vacanti e lo saranno ancora di più in futuro, dato che la forza lavoro attiva si ridurrá. Si pensi al Giappone, dove la disoccupazione è ai minimi storici e dove negli ultimi due anni gli annunci di lavoro che accettano le domande dagli ultrasessantenni sono aumentate di otto volte.30 Prendere in considerazione i lavoratori più anziani può essere importante anche per le aziende che cercano semplicemente di interagire meglio e più direttamente con la loro clientela anziana.

La motivazione economica per l’accoglienza dei lavoratori più anziani è forte. Alcuni studi tedeschi hanno dimostrato che i team comprendenti membri di diverse etá che inglobano sensibilmente lavoratori più anziani (con adattamenti legati all’età) possono offrire una produttività più elevata rispetto ai team più giovani.31 Il professor Peter Cappelli della Wharton Business School, autore di “Managing the Older Worker”, va oltre: cita la prova di una migliore prestazione a tutto tondo da parte i dei dipendenti più anziani.32

Gli studi sugli imprenditori suggeriscono anche che coloro che cercano imprese con potenziale di crescita dovrebbero diffidare di qualsiasi preconcetto legato all'età.

“Riteniamo che l’età predica effettivamente e in modo netto il successo ma, al contrario di come molti osservatori e investitori propongono”, hanno osservato Pierre Azoulay e i colleghi della MIT Sloan School of Management in un documento di lavoro del 2018, “Age and High-Growth Entrepreneurship”, tassi di successo più elevati nell’imprenditorialità provengano dai fondatori di mezza età e oltre”.33

Secondo il loro studio sulle start-up orientate alla crescita negli Stati Uniti, l’esperienza in un campo specifico è il principale fattore produttivo di successo.   Vi sono quindi ottime ragioni riguardo la diversità di età e l'inclusione. “Le aziende perderanno un’opportunità laddove non saranno in grado di accogliere la schiera numerosa e altamente esperta di ‘baby-boomer’ che attualmente si avvicinano all’età pensionabile”, ritiene Scott. Eliminare le rigidità relative al pensionamento e assumere o dare sostegno ai lavoratori più anziani non è un segnale di virtù, ma ha senso per le imprese. Aspettiamoci che questa tendenza aumenti in futuro.

In futuro, per godere al meglio della pensione potrebbe essere un’ottima idea accantonare le idee preconfezionate sul suo significato.

Convivere con la longevità: un regalo, non una maledizione

L’allungamento della vita ha cambiato irrevocabilmente la natura del lavoro e del pensionamento. Avere più tempo da vivere è una splendida opportunità ma comporta anche sfide pratiche, tra cui la necessità di avere un reddito che ci sostenga nel lungo termine.

In futuro, per godere al meglio della pensione potrebbe essere un’ottima idea accantonare le idee preconfezionate sul suo significato. L'uomo che ha iniziato a lavorare come cameriere a 89 anni, perché stava "morendo di noia" sarà un'ispirazione per molti.34 Vale la pena esaminare tutti i vari percorsi che uniscono lavoro retribuito, lavoro con finalità sociali, apprendimento di nuove competenze, interazione con gli altri ed esercizi salutari. È giunto il momento, secondo Masako Wakamiya, di pensare in modo diverso e “piantare nella propria mente il proprio albero…” 

Riferimenti

  1. ‘Brian Loughans, 82, delivers takeaway curries in a suit and tie’, BBC, 27 November 2018
  2. Senior Planet, 7 October 2017.
  3. Lynda Gratton and Andrew Scott, The 100-Year Life (Bloomsbury, 2016).
  4. ‘Transforming World Atlas’, Bank of America Merrill Lynch, July 2018.
  5. ‘We’ll live to 100 – how can we afford it?’, World Economic Forum, May 2017.
  6. ‘Demographic trends and the real interest rate’, Bank of England Staff Working Paper. December 2017.
  7. ‘Why investors may need to lower their sights’, McKinsey Global Institute. May 2016
  8. ‘Artificial Intelligence: The fourth industrial revolution’, Information Age, 3 October 2018.
  9. ‘New fitness centers cater to aging baby boomers’, Reuters, 13 May 2013.
  10. ‘Cyclists over 50 most active in UK, Strava data shows’, Cycling. 19 December 2018.
  11. ‘How the ageing population is a boon for business’, The Guardian. 19 August 2015.
  12. Lynda Gratton and Andrew Scott, ‘The corporate implications of longer lives’, Sloan Review MIT, Research Feature, Spring 2017
  13. ‘Senior-citizen workers in Japan top eight million’, Nippon.com, 20 April 2018.
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