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Decarbonizzazione energetica

Sfide e soluzioni

La decarbonizzazione energetica è essenziale per fornire energia pulita e accessibile e raggiungere gli obiettivi di zero emissioni nette. Offre inoltre significative opportunità di investimento. Abbiamo riunito diversi esperti del settore per discutere degli ostacoli e di come superarli.

Leggi questo articolo per scoprire:

  • L’importanza della decarbonizzazione del settore energetico
  • I cinque principali ostacoli che impediscono di mobilitare gli investimenti nella decarbonizzazione energetica
  • Le soluzioni che potrebbero trasformare la generazione, lo stoccaggio e la distribuzione di energia

Si registrano notevoli progressi nella trasformazione del sistema elettrico del Regno Unito, tra cui l'enorme diffusione della produzione di energia pulita e significativi investimenti nelle reti elettriche. Un piano governativo annunciato nel dicembre 2024 dovrebbe accelerare ulteriormente la decarbonizzazione della rete elettrica.1

Tuttavia, l’11,5% delle emissioni del Regno Unito nel 2023 è ascrivibile all’energia elettrica.2 Si prevede inoltre che la domanda di elettricità aumenterà del 50% entro il 2035 e raddoppierà entro il 2050, trainata dall'elettrificazione di parti dei settori dei trasporti, del riscaldamento e dell'industria, e dall'emergere di nuovi settori, come l'intelligenza artificiale.3

Soddisfare la crescente domanda e al contempo decarbonizzare l'energia potrebbe quindi richiedere una spesa di capitale aggiuntiva compresa tra 275 e 375 miliardi di sterline entro il 2035.4 Ciò rappresenta un’opportunità significativa per gli investitori privati, ma dipende dalla realizzazione di progetti a basse emissioni di carbonio sostenibili sotto il profilo commerciale, sostenuti da modelli di business normativi e commerciali.

Nell’ambito del nostro approccio olistico alla stewardship, abbiamo riunito esperti provenienti dall'intera filiera del settore energetico per analizzare gli ostacoli alla decarbonizzazione e individuare soluzioni attuabili.5,6 Nell’ottobre del 2024 abbiamo riunito 11 leader del settore, tra sviluppatori di energie rinnovabili, gestori di rete, società di servizi pubblici e fornitori di sistemi di stoccaggio (cfr. Figura 1).7

Sebbene il confronto si sia concentrato principalmente sul Regno Unito, i dati assumono una rilevanza più ampia nella decarbonizzazione energetica in altri mercati, soprattutto nell’UE. Questo articolo analizza i cinque principali ostacoli e le potenziali soluzioni individuate dai leader del settore per la decarbonizzazione energetica, tenendo conto anche dei principali sviluppi politici, ad esempio il Piano d’azione per l’energia pulita (Clean Power Action Plan) del governo britannico pubblicato nel dicembre 2024. 8

Figura 1: Value-chain roundtable – represented sectors

Value-chain roundtable – represented sectors

Source: Aviva Investors, as of February 18, 2025.

Ostacoli normativi e politici

I partecipanti alla tavola rotonda hanno riconosciuto il successo del sistema dei Contratti per differenza (CfD) e dei cicli di assegnazione (AR) annuali delle energie rinnovabili, che sono stati fondamentali per accrescere la capacità eolica offshore del Regno Unito.9

Tuttavia, l’attuale tasso di diffusione dell’energia eolica offshore richiede un solido incremento (cfr. Figura 2). Sebbene sia stato un successo, l’ultimo ciclo di assegnazione, nel settembre 2024, ha prodotto cinque gigawatt di capacità eolica offshore.10 Il governo stima che, per soddisfare la sua ambizione di energia pulita, i prossimi due o tre cicli dovranno fornire almeno sei gigawatt ciascuno.

Per gli sviluppatori, il CfD è spesso percepito come favorevole ai progetti su larga scala, lasciando le piccole aziende a lottare per accedere ai finanziamenti a causa di linee guida poco chiare.

Inoltre, alcuni settori della catena del valore, come la produzione e la manutenzione dell'eolico offshore, sono stati storicamente sotto-finanziati e non sono pronti a soddisfare la domanda. E mentre i partecipanti hanno celebrato i progressi tecnologici compiuti, le continue innovazioni precludono le economie di scala. Ciò crea una percezione di rischio per gli investitori e, di conseguenza, costi di capitale più elevati.

La poca chiarezza sulle politiche future aggiunge ulteriore incertezza per gli investitori.

Figura 2: Forecast 2030 installed capacity versus government target (gigawatts)

Source: Cornwall Insight Benchmark Power Curve Q4 2024.11

Soluzioni proposte

  • Per i cicli d’asta del 2025 e del 2026, garantire che i prezzi massimi di esercizio e i fondi di finanziamento complessivi rimangano in linea con l’evoluzione dei costi per realizzare progetti sostenibili sotto il profilo commerciale che soddisfino gli obiettivi governativi, con il processo d’asta che monitori più attentamente gli sviluppi della catena di approvvigionamento rispetto alle aste precedenti. 
  • Nei cicli di assegnazione, consentire che parchi eolici e batterie siano trattati come un unico asset nell’ambito di un CfD, per aumentare la sostenibilità finanziaria della co-localizzazione degli asset. Valutare la possibilità di modificare l’attuale modello di pagamento dei vincoli eolici per incentivare gli investimenti nell’accumulo di energia a batteria, anziché interrompere la produzione. 
  • Perseguire una politica energetica intersettoriale più unificata al fine di integrare l’attuale attenzione all’eolico offshore, includendo l’espansione della rete, l’accumulo di energia e i combustibili alternativi. Allineare le politiche energetiche con strategie industriali più ampie per fornire percorsi chiari a lungo termine.
  • Garantire che, pur fornendo i segnali di prezzo desiderati al futuro sistema elettrico, la riforma britannica del mercato elettrico (Review of Electricity Market Arrangements, REMA) dell’estate 2025 non comprometta l’integrità economica dei progetti esistenti e futuri e sia comprensibile e accessibile agli investitori.
  • Indirizzare gli investimenti pubblici, e sfruttare gli investimenti privati, per promuovere l’innovazione e la crescita delle capacità della catena di approvvigionamento nazionale.
  • Incoraggiare la collaborazione lungo la catena del valore per standardizzare i componenti, generare economie di scala e ridurre la percezione del rischio da parte degli investitori.

Infrastruttura di trasmissione e sviluppo della rete

Per realizzare le proprie ambizioni di energia pulita, il governo deve costruire entro il 2030 il doppio delle nuove infrastrutture di trasmissione rispetto a quelle costruite nell’ultimo decennio.12 L’integrazione delle tecnologie di smart grid è inoltre fondamentale per garantire che la rete rimanga resiliente e reattiva alle fonti rinnovabili.

Tuttavia, ritardi nella pianificazione e colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento stanno ostacolando la costruzione di infrastrutture essenziali, mentre norme di connessione obsolete stanno rallentando l’integrazione di nuovi progetti di generazione e stoccaggio di energia nella rete.13

I partecipanti hanno segnalato questi ritardi come importanti ostacoli alla decarbonizzazione del settore. Hanno sottolineato la crescente congestione nella coda di connessione alla rete, dove i tempi di attesa per alcuni progetti raggiungono persino i 15 anni.14

Ciò crea inoltre una significativa incertezza per investitori e sviluppatori e mette a rischio la tempestiva implementazione dei progetti.

Soluzioni proposte

  • Attuare il piano d’azione per l’accelerazione della trasmissione (Transmission Acceleration Action Plan), che potrebbe ridurre i tempi di sviluppo di nuove infrastrutture di trasmissione nel Regno Unito da 14 a 7 anni.15
  • Attuare il piano d’azione per le connessioni per dare priorità ai progetti pronti rispetto a quelli che bloccano la realizzazione, come delineato nel Clean Power Action Plan del governo.16
  • Investire in infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici e contatori intelligenti.
  • Sostenere l’implementazione delle infrastrutture con una campagna completa per migliorare la condivisione delle informazioni con le comunità e un approccio standardizzato ai benefici e al coinvolgimento di queste ultime.
  • Continuare a incentivare nuove interconnessioni con le reti dell’UE, rimuovere gli ostacoli allo scambio di energia elettrica tra Regno Unito e UE e allineare i rispettivi sistemi di scambio delle quote di emissione.

È importante che il governo stia portando avanti molte di queste soluzioni attraverso il Clean Power Action Plan, le riforme per le code di connessione e il disegno di legge sulla pianificazione e le infrastrutture, attualmente al vaglio del Parlamento.

Accumulo di energia e flessibilità

La tavola rotonda ha sottolineato il ruolo cruciale dell’accumulo a lungo termine nella decarbonizzazione della rete energetica del Regno Unito, data l’intermittenza dell’energia eolica e solare (cfr. Figura 3).17

Figura 3: Modelled annual difference between wind plus solar supply and electricity demand

Source: The Royal Society, September 7, 2023.

L’accumulo di energia ad aria compressa e l’idroelettrico a pompaggio sono due tecnologie degne di nota per gli investitori. Quest’ultima esiste anche su scala commerciale, mentre permangono interrogativi sull’accumulo di energia ad aria compressa e sull’idrogeno a causa di sfide tecniche che attualmente ne impediscono la sostenibilità sotto il profilo commerciale.

L’accumulo a batteria si trova ad affrontare sfide specifiche, con “percentuali di salto” (skip rate, ovvero casi in cui l’energia disponibile non viene distribuita) che a volte superano il 70%. Questo sottoutilizzo rende più difficile giustificare ulteriori investimenti.18

I partecipanti hanno inoltre sottolineato i lenti progressi del Regno Unito nello sviluppo di progetti di “test and learn” su piccola scala per l’accumulo di idrogeno e a batterie.

Soluzioni proposte

  • Introdurre una strategia coordinata per l’accumulo di energia che affronti le sfide economiche e politiche che il settore si trova ad affrontare.
  • Sviluppare modelli di business per incentivare gli investimenti in soluzioni di accumulo a lungo termine, come l’idroelettrico a pompaggio e i sistemi a batteria su larga scala.
  • Sviluppare una strategia per chiarire il ruolo dell’idrogeno a basse emissioni di carbonio nella decarbonizzazione di specifici settori dell’economia, completare il quadro normativo e i meccanismi di stabilità dei ricavi per incentivare gli investimenti nella produzione, nel trasporto e nello stoccaggio di idrogeno a basse emissioni di carbonio.
  • Affrontare la questione delle percentuali di salto e consentire un utilizzo più proattivo delle batterie per bilanciare il sistema elettrico. Incoraggiare il coinvolgimento dell’intero settore su questo fronte.
  • Il prossimo schema “cap-and-floor” (limite minimo e limite massimo) per l’accumulo di energia elettrica a lungo termine potrebbe essere previsto già nel secondo trimestre del 2025. Garantire che sia compatibile con una vasta gamma di tecnologie, tra cui batterie e idroelettrico a pompaggio. Concentrarsi sulla premiazione della capacità di accumulare energia per periodi più lunghi.

Gestione della domanda e ottimizzazione dell’utilizzo

Il Regno Unito si trova ad affrontare sfide significative nella gestione del consumo energetico futuro, soprattutto a causa del previsto aumento della domanda. Entro il 2040, si prevede che la domanda di elettricità da veicoli elettrici aumenterà di 31 volte rispetto ai livelli del 2021.19

Esiste un potenziale per gestire la domanda, ma i partecipanti hanno riconosciuto che incoraggiare le famiglie a modificare i propri modelli di consumo rimane una sfida.

Soluzioni proposte

  • Valutare come premiare in modo più efficace il consumo durante la fascia fuori picco da parte di utenti commerciali e consumatori.
  • Migliorare la tecnologia veicolo-rete per supportare la rete durante i periodi di picco. Valutare come massimizzare la condivisione dell’energia assicurando che i modelli di tariffazione normativi riflettano il degrado delle batterie, ottenendo il consenso dei consumatori per creare fiducia.
  • Rafforzare gli incentivi e gli obiettivi normativi per migliorare l’efficienza energetica negli edifici e nei processi industriali.
  • Valutare le opportunità di investimento in tecnologie di gestione della domanda, come “smart home”, infrastrutture veicolo-rete e Internet delle cose. Queste saranno fondamentali per ridurre i picchi di domanda, abbassare i costi e migliorare l’efficienza.

Sviluppo della catena di approvvigionamento e della forza lavoro

I partecipanti hanno espresso preoccupazione per l’inefficacia del programma CfD nel promuovere una solida catena del valore del settore eolico, che comprenda la produzione e le catene di approvvigionamento. Minerali necessari come rame e litio vengono principalmente importati, rendendo la catena di approvvigionamento vulnerabile alle fluttuazioni del mercato globale e ai rischi geopolitici.

Molte regioni del Regno Unito non dispongono inoltre delle infrastrutture necessarie per supportare la costruzione e la manutenzione di parchi eolici offshore. Ammodernare le strutture portuali e i sistemi di rete esistenti è essenziale, ma il processo può essere lento e costoso.

Inoltre, la forza lavoro nel settore delle energie rinnovabili nel Regno Unito si trova ad affrontare un fase di significativa incapienza. Si prevede che il settore avrà bisogno di 200.000 lavoratori in più per raggiungere gli obiettivi del 2050, spaziando tra ruoli di ingegneria, project management e gestione di siti.20 Le difficoltà di reclutamento sono aggravate dalla concorrenza per queste competenze in diversi settori (come l’edilizia) e dalla dipendenza da un pool limitato di appaltatori per i progetti di infrastrutture di rete.

Soluzioni proposte

  • Investire nell’istruzione delle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e in programmi mirati per competenze a basse emissioni di carbonio, anche per le persone già attive. Identificare specifiche carenze delle competenze nel settore energetico attraverso l’organismo Skills England e attuare misure mirate per porvi rimedio.
  • Rafforzare le catene di approvvigionamento nazionali per i materiali critici per mitigare i rischi, garantire la sicurezza energetica e mantenere l’economicità.
  • Dare priorità agli investimenti in infrastrutture fondamentali, come i porti, che possono supportare la crescita di catene di approvvigionamento chiave a basse emissioni di carbonio in settori come l’eolico galleggiante e l’industria pesante.

Approfondimenti sugli investimenti

Dati i profili di rendimento a lungo termine delle aziende del settore delle energie rinnovabili, gli investitori privati cercano in genere flussi di cassa prevedibili e un rischio minimo di ammanchi finanziari. Inoltre, l’evoluzione dei tassi di interesse e del contesto inflazionistico presenta incertezza sul costo del capitale e dello sviluppo. Pertanto, misure normative che allineino i meccanismi finanziari e di produzione con una maggiore prevedibilità di costi e ricavi nella produzione di energie rinnovabili e nella determinazione dei prezzi dell’elettricità risultano vantaggiose. Tali misure potrebbero aumentare la fiducia degli investitori nella redditività prevista, nella protezione del capitale e negli obblighi di debito, catalizzando di conseguenza gli investimenti privati.

La transizione verso l’energia pulita non si limita alle aziende che operano esclusivamente nel settore delle energie rinnovabili. Anche settori come i semiconduttori, l’intelligenza artificiale, la gestione delle reti elettriche, i veicoli elettrici e il riscaldamento, la ventilazione e la climatizzazione (HVAC) svolgono un ruolo chiave e trarranno beneficio dalla transizione energetica. Le soluzioni proposte volte ad accelerare l’integrazione delle energie rinnovabili semplificando i processi di trasmissione e connessione possono avere un effetto moltiplicatore positivo su questi settori. 

Attendiamo con interesse gli sviluppi futuri nel settore delle energie rinnovabili, poiché crediamo che i miglioramenti a livello normativo, di produzione, della catena di approvvigionamento, dello stoccaggio e della trasmissione possano generare sia benefici ambientali che opportunità di investimento nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Anche un’ulteriore espansione della collaborazione intersettoriale sarà essenziale per il successo della transizione verso un’economia a zero emissioni nette. Ciò significa garantire che i settori dell’energia, dei trasporti, dell’agricoltura e della produzione manifatturiera collaborino per raggiungere gli obiettivi climatici. Incoraggiando queste collaborazioni, possiamo mobilitare il potenziale di investimento e guidare il cambiamento sostenibile (cfr. Building bridges to net zero).

Riferimenti

  1. Department for Energy Security and Net Zero and The Rt Hon Ed Miliband MP, “Government sets out plan for new era of clean electricity”, GOV.UK, 13 dicembre 2024.
  2. Department for Energy Security and Net Zero, “2023 UK greenhouse gas emissions, provisional figures”, GOV.UK, 28 marzo 2024.
  3. Chloe Forrester, “Where will Britain’s future energy supply come from?”, UK Parliament, House of Commons Library, 12 maggio 2022.
  4. Department for Energy Security and Net Zero, “Review of electricity market arrangements: Second consultation document”, GOV.UK, marzo 2024.
  5. Louise Piffaut, “Only connect: How a holistic approach to investment stewardship can enhance client outcomes", Aviva Investors, 27 settembre 2024.
  6. Louise Wihlborn, Nick Molho, “Building bridges to net zero: Mobilising value chains for decarbonisation”, Aviva Investors, 25 novembre 2024.
  7. La discussione si è svolta secondo le regole di Chatham House, che consentono la condivisione di informazioni senza attribuzione di alcunché.
  8. Department for Energy Security and Net Zero and The Rt Hon Ed Miliband MP, “Government sets out plan for new era of clean electricity”, GOV.UK, 13 dicembre 2024.
  9. Department for Energy Security and Net Zero, Michael Shanks MP and The Rt Hon Ed Miliband MP, “Government secures record pipeline of clean cheap energy projects”, GOV.UK, 3 settembre 2024.
  10. “Energy UK Explains: Allocation Round Six”, Energy UK, 3 settembre 2024.
  11. “Government projected to miss revised Clean Power 2030 targets by 32GW”, Cornwall Insight, 27 gennaio 2025.
  12. Department for Energy Security and Net Zero, “Clean power 2030 action plan,” GOV.UK, 13 dicembre 2024.
  13. Gitanjali Shankar, Jessica Hargreaves, Ed Jackson, “Grid connection challenges”, Linklaters, 11 settembre 2023.
  14. Esme Stallard, Justin Rowlatt, “Renewable energy projects worth billions stuck on hold”, BBC News, 11 maggio 2023.
  15. Department for Energy Security and Net Zero, “Electricity networks: transmission acceleration action plan”, GOV.UK, 22 novembre 2023.
  16. Department for Energy Security and Net Zero, Ofgem, “Connections Action Plan Speeding up connections to the electricity network across Great Britain”, GOV.UK, novembre 2023.
  17. “UK government must kick-start the construction of large-scale electricity storage or fail to meet legally binding net zero targets by 2050, warns Royal Society report”, The Royal Society, 7 settembre 2023.
  18. Wendel Hortop, “BESS in Great Britain: Ten key trends in 2024”, Modo Energy, 26 settembre 2024.
  19. Nicholas Nhede, “Electric vehicles to increase Britain’s electricity demand by 31 times by 2040”, Smart Energy International, 16 settembre 2021.
  20. “Energy transition will be constrained by green skills gap of c.200,000 workers - PwC Green Jobs Barometer”, PwC, 8 agosto 2022.

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