Diamo il benvenuto a Bitesize, la nostra nuova serie mensile per la visualizzazione dei dati in cui sveliamo gli sviluppi del mercato in un unico grafico (o due), fornendo approfondimenti precisi in meno di cinque minuti. Questo mese prendiamo in esame l’impatto dei recenti dazi introdotti dal presidente Trump e il modo in cui la diversificazione può contribuire alla resilienza degli investitori quando i mercati vacillano.

Il 2 aprile 2025, giorno in cui il presidente Trump ha proclamato il “Liberation Day”, l’amministrazione ha svelato l’aumento dei dazi più ampio dal Smoot-Hawley Tariff Act del 1930, una politica ritenuta da molti colpevole di aver acuito la Grande Depressione. Le nuove misure prevedono dazi del 10% su tutte le importazioni, oltre a una sovrattassa per oltre 60 partner commerciali. La Cina ha reagito prontamente, annunciando un dazio del 34% sui beni statunitensi.

I mercati non l’hanno presa alla leggera.

Le azioni statunitensi sono crollate, con nomi del settore tecnologico quali Apple, Nvidia e Tesla in testa. Anche i settori ciclici, come quello finanziario e automobilistico, hanno subito un sell-off. 

L’incertezza si è diffusa a livello di catene di approvvigionamento, utili delle imprese e flussi commerciali globali a seguito dell’applicazione dei dazi. Gli investitori sono costretti a rivalutare il rischio, abbassare le aspettative di crescita e prepararsi a ulteriori shock politici, tutti fattori che possono comportare un aumento della volatilità.

Il 9 aprile, il presidente Trump ha annunciato una pausa immediata di 90 giorni sui dazi più elevati con tutti i Paesi tranne con la Cina. Ciò ha causato un significativo rialzo dei mercati azionari in quel giorno, in considerazione del fatto che 75 Paesi si sono rivolti all’amministrazione statunitense per rinegoziazioni. Tuttavia, il botta e risposta tra Stati Uniti e Cina continua ed è probabile che si realizzi un nuovo impatto sulla crescita globale e l’inflazione, anche se è improbabile che ciò si rifletta in modo significativo nelle stampe dati per alcuni mesi. Allo stato attuale, i mercati sono ancora ampiamente al di sotto dei loro picchi annui di circa il 10% (ad esempio S&P 500, FTSE 100 e EURO STOXX 50). È qui che entra in gioco il potere della diversificazione.

La performance dei mercati azionari è spesso buona in ambienti stabili, ma può subire rapide alterazioni quando il sentiment sale. I portafogli multi-asset, al contrario, distribuiscono l’esposizione tra asset class, aree geografiche e settori, contribuendo ad attenuare l’impatto degli shock di mercato e a mitigare il rischio di ribasso in caso di incertezza.

La Figura 1 mostra l’andamento annuale al momento della stesura del presente documento dell’8 aprile. L’S&P 500 è sceso del 16,5%, segnando una netta inversione rispetto ai guadagni precedenti. Ma i portafogli diversificati hanno dimostrato una maggior tenuta: il tradizionale mix azionario-obbligazionario 60/40 è sceso di appena il 7,3%, mentre una strategia più flessibile 60/30/10 (con esposizione aggiuntiva a investimenti alternativi e oro) è calata solo del 6,6%.

Figura 1: Year-to-date performance of S&P 500 vs two multi-asset portfolios (per cent)

Source: Aviva Investors, Morningstar. Data as of April 8, 2025.

Note: US equities are represented by the S&P 500 TR Index GBP. The 60 Global Equities–40 Global Bonds portfolio is constructed with a 60 per cent allocation to MSCI ACWI TR GBP and a 40 per cent allocation to the Bloomberg Global Aggregate Hedged to GBP. The 60-30-10 portfolio includes a 10 per cent allocation from Global Bonds into alternatives—split equally between AIMS TR SC2 and a Physical Gold ETC.

 

Figura 3: Year-to-date performance of S&P 500 vs two multi-asset portfolios (per cent)

Source: Aviva Investors, Morningstar. Data as of April 8, 2025.

Note: US equities are represented by the S&P 500 TR Index GBP. The 60 Global Equities–40 Global Bonds portfolio is constructed with a 60 per cent allocation to MSCI ACWI TR GBP and a 40 per cent allocation to the Bloomberg Global Aggregate Hedged to GBP. The 60-30-10 portfolio includes a 10 per cent allocation from Global Bonds into alternatives—split equally between AIMS TR SC2 and a Physical Gold ETC.

 

La performance di un anno racconta una storia simile (cfr. Figura 2). Analizzando i risultati del periodo aprile 2024-aprile 2025, l’S&P 500 era aumentato del 20% a febbraio 2025, ma era sceso al -3,8% all’8 aprile. Questo risultato è stato comunque peggiore rispetto al portafoglio 60-30-10 (con un aumento dell’1,2%) e al portafoglio 60-40 (con un incremento dello 0,1%).

Figura 2: 12-month performance of S&P 500 vs two multi-asset portfolios (per cent)

Source: Aviva Investors, Morningstar. Data as of April 8, 2025.

Note: US equities are represented by the S&P 500 TR Index GBP. The 60 Global Equities–40 Global Bonds portfolio is constructed with a 60 per cent allocation to MSCI ACWI TR GBP and a 40 per cent allocation to the Bloomberg Global Aggregate Hedged to GBP. The 60-30-10 portfolio includes a 10 per cent allocation from Global Bonds into alternatives—split equally between AIMS TR SC2 and a Physical Gold ETC.

 

Questa differenza non riguarda tanto i numeri stampati sulle pagine, quanto la tranquillità durante i momenti di turbolenza. I portafogli multi-asset non sono progettati per evitare il rischio, bensì per gestirlo. Possono aiutare a ridurre i drawdown, attenuare la volatilità e mantenere gli investitori concentrati sugli obiettivi a lungo termine, anche quando le notizie si rincorrono sulle testate giornalistiche.

Con il 2025 che si prospetta come un anno di sorprese politiche e tensioni geopolitiche, tale resilienza potrebbe rivelarsi preziosa. E se investire è un percorso a lungo termine, questi grafici offrono un promemoria puntuale: gestire la volatilità è importante. Per gli investitori che considerano di ritirare il proprio investimento, i drawdown meno severi riducono il rischio di essere “bloccati” durante una crisi del mercato, offrendo maggiore flessibilità e più fiducia, quando è più necessario.

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